Ci sono due modi per condurre una prova di stimolazione. Uno è con elettrocateteri percutanei provvisori, e l’altro è con elettrocateteri a piastra. Li approfondiamo entrambi di seguito.
A) Prova con elettrocateteri percutanei
La procedura di prova con stimolatore percutaneo è del tipo mini invasivo e in anestesia locale. Uno o più elettrodi sono inseriti nella spina dorsale o nei nervi attraverso un ago, molto similmente ad un’iniezione epidurale durante il parto.Dopo che gli elettrocateteri sono sistemati, il chirurgo farà domande al paziente per determinare se sente la sensazione di formicolio nell’area del dolore. Se c’è la stimolazione nella regione dolorosa, i fili vengono assicurati con un nastro al corpo del paziente e coperto con una benda per proteggerlo da possibili infezioni. Se, invece, non è nell’area corretta il chirurgo sposta l’elettrocatetere ad un’area diversa per trovare la stimolazione migliore.
I fili saranno connessi ad un dispositivo esterno, molto simile al Programmatore del Paziente. Il paziente porterà lo stimolatore per almeno 7-10 giorni, durante cui terrà sotto controllo il livello del dolore, l’ammontare dei medicinali antidolorifici, e il livello di attività. Se durante questo tempo il paziente e il medico decidono che il test ha avuto un esito positivo sul dolore, il paziente può candidarsi per un impianto permanente del sistema.
I rischi della procedura includono perdita di funzione (paralisi), infezione, emorragia, intorpimento o altre perdite di sensibilità nelle gambe e/o nelle braccia.
B) Prova con elettrocateteri a piastra
In questo esempio la prova è compiuta in due tappe chirurgiche separate da circa una settimana. Nella prima tappa gli elettrocateteri a piastra saranno inseriti chirurgicamente. Questi elettrocateteri se la prova ha successo, rimarranno fissi nel sito.
Gli elettrocateteri sono agganciati poi ad un cavo provvisorio di estensione portato fuori attraverso la pelle. La stimolazione è sperimentata poi per una settimana. Una settimana più tardi, verranno effettuate delle riunioni medico paziente per analizzare i risultati della prova. Se la prova ha avuto successo il giorno successivo si passa alla seconda procedura chirurgica che consiste nel collegare gli elettrocateteri a piastra al neurostimolatore che viene inserito in una tasca sotto la pelle. I cavi provvisori vengono eliminati. Se invece la prova non ha successo, gli elettrocateteri a piastra vengono rimossi e nulla è impiantato.
I rischi della procedura includono perdita di funzione (paralisi), infezione, sanguinamento, intorpimento o altre perdite e cambiamenti di sensibilità nelle gambe e/o nelle braccia.
La decisione di sottoporsi ad un tipo di prova provvisoria piuttosto che un’altra è di solito scelta dal medico con il contributo del paziente.
In gran parte delle situazioni la prova con elettrocateteri percutanei è il modo migliore di procedere. Tutte queste scelte verranno comunque discusse tra il paziente e il dr. Barolat insieme al suo staff medico allo scopo di offrire il miglior approccio possibile.